Sophia & Obama: una storia oltreoceano

Era il 2012 quando Sophia Bailey Klugh, una bambina americana di allora dieci anni, decide di scrivere al Presidente Obama scatenando un vero e proprio boom mediatico internazionale. Già, perché nella sua letterina Sophia parla dei suoi genitori adottivi, due giovani uomini gay, che lei ama e vuole proteggere da tutte le cattiverie che a scuola vengono dette su di loro.

Uno dei suoi papà, Jon Bailey, talmente orgoglioso di tale gesto, ha voluto fotografare questa lettera e pubblicarla su Facebook. “Divenne virale”, dice il papà sul famoso social network. “Nel giro di poche ore la foto ha fatto il giro del mondo ed ha ricevuto centinaia e centinaia di risposte”. E una di queste fu da parte del Presidente stesso che le disse “Tu e io abbiamo l’enorme fortuna di vivere in un paese dove si nasce uguali qualunque sia il nostro aspetto, ovunque siamo cresciuti o chiunque siano i nostri genitori”.

Ora che il dibattito sui matrimoni dello stesso sesso è stato portato dinnanzi alla Suprema Corte degli Stati Uniti, Sophia e la sua famiglia sono sorpresi di come la loro realtà stia occupando una grande parte del dibattito nazionale. Triton Klugh, l’altro papà di Sophia, disse in un’intervista che, quando incontrò Bailey 18 anni fa,  non si sarebbe mai immaginato di essere al centro di una discussione sui diritti degli omosessuali “é sorprendente essere arrivati a questo punto e avere due fantastiche figlie e tutto questo supporto intorno a noi”.

Una storia, questa, che dimostra come i bambini figli di una coppia omogenitoriale spesso non siano traumatizzati dalla loro realtà ma, anzi, la comprendano dal di dentro e si facciano sostenitori delle persone che più amano nella loro vita, i propri genitori, e della cosa più importante al mondo, l’amore vero.
Ecco qui di seguito le due lettere con le rispettive traduzioni.

Caro Barack Obama,
sono Sophia Bailey Klugh. La tua amica che ti ha invitato a cena. Se non te lo ricordi va bene lo stesso. Ma volevo solo dirti che sono felice che sei d’accordo che due uomini possano amarsi perché ho due papà e loro si amano. Ma a scuola gli altri bambini pensano che sia disgustoso e strano e questo ferisce il mio cuore e i miei sentimenti. Scrivo a te perché sei il mio eroe. Se tu fossi me e avessi due papà che si amano, e i bambini a scuola ti prendessero in giro per questo motivo, cosa faresti?
 Per favore rispondimi!
 Volevo solo dirti che mi sei d’ispirazione e spero tu vinca e diventi il presidente. Renderesti il mondo un posto del tutto migliore.
La tua amica Sophia
P.S. Per favore saluta le tue figlie da parte mia!

Cara Sophia,
grazie per avermi scritto una lettera così profonda sulla tua famiglia. Leggerla mi ha reso orgoglioso di essere il vostro presidente e ancora più speranzoso riguardo al futuro della nostra nazione.
In America non esistono due famiglie che siano uguali. Noi celebriamo questa diversità. E riconosciamo che a prescindere che si abbiano due papà o una mamma quello che conta più di tutto è l’amore reciproco che ci dimostriamo. Tu sei molto fortunata ad avere due genitori che si prendono cura di te. Loro sono fortunati ad avere una figlia eccezionale come te.
Le nostre differenze ci uniscono. Tu e io abbiamo l’enorme fortuna di vivere in un paese dove si nasce uguali qualunque sia il nostro aspetto, ovunque siamo cresciuti o chiunque siano i nostri genitori. Una buona regola è trattare gli altri nel modo in cui speri che loro trattino te. Ricorda ai tuoi compagni di scuola questa regola se ti dicono qualcosa che ferisce i tuoi sentimenti.
Grazie ancora per aver trovato il tempo di scrivermi. Sono onorato di avere il tuo sostegno e sono ispirato dalla tua comprensione. Mi dispiace di non essere venuto a cena, ma trasmetterò a Sasha e Malia i tuoi saluti.
Cordialmente,
Barack Obama

Di Maria Vittoria Cabras

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